L’UIO (Unione Italiana
Ornitofili) è una federazione nazionale che
riunisce, attraverso le associazioni e i club di
specializzazione aderenti, gli allevatori di specie
ornitiche domestiche (in particolar modo canarini,
pappagalli ondulati e diamanti mandarino) ma che
comprende anche, tra i suoi iscritti, ornitofili,
naturalisti e semplici appassionati.
Storia
L’Unione Italiana Ornitofili
nasce nel 1994, anno in cui tre sodalizi molto
importanti nel panorama aviculturale italiano, il Club
dell’Esotico di Faenza, il Club Canarini Forma e
Posizione Continentali di Roma e l’Associazione
Ornitologica Capitolina, sempre di Roma, insoddisfatti
di come veniva gestita l’ornitofilia in Italia
decidono di creare una federazione che si occupasse in
particolar modo degli aspetti etici, specialistici e di
promozione dell’antico hobby
dell’allevamento delle specie domestiche di
uccelli, proiettandolo verso il futuro.
Scopi
Scopi dell’Unione Italiana
Ornitofili sono lo studio e l’allevamento della
fauna ornitica domestica, la tutela delle razze
domestiche di uccelli in pericolo di estinzione, lo
studio e la tutela della fauna ornitica selvatica, la
tutela dei diritti degli animali oggetto di
allevamento, la tutela dell’attività
amatoriale ornitofila.
L’Unione è
particolarmente interessata allo sviluppo e alla
selezione delle specie domestiche di uccelli,
promuovendone la conoscenza attraverso
l’allevamento, lo studio e l’osservazione
scientifica. Inoltre intende tutelare gli allevatori e
la loro attività, in particolare dal punto di
vista legislativo ed etico.
La tutela e il benessere degli
uccelli domestici
L’allevamento per l’UIO
è inteso solo per le specie ornitiche
domestiche. La federazione tiene particolarmente
all’aspetto etico dell’ornitofilia, per cui
non è consentita la
detenzione e l’allevamento di specie ornitiche
selvatiche o di soggetti cosiddetti di
‘cattura’ e il benessere degli animali
allevati è sempre tenuto in massima
considerazione.
La Commissione tecnico-Scientifica
federale, composta da docenti universitari ed esperti,
ha compilato (caso unico in Italia, anche per quel che
riguarda le autorità di sanità pubblica e
protezione animale) un elenco, vincolante per gli
allevatori iscritti, delle specie ornitiche domestiche,
le uniche che, per statuto, possono essere allevate, e
un prospetto con le dimensioni minime delle gabbie e
delle voliere in cui possono essere ospitati in
condizioni di assoluto benessere gli esemplari oggetto
di allevamento.
Progetti
Oltre all’aspetto prettamente
zootecnico legato all’allevamento e al
miglioramento delle specie ornitiche domestiche,
l‘Unione collabora con enti e autorità
scientifiche, tecniche e politico-sociali per il
raggiungimento degli scopi statutari. In particolare:
ha un settore di interesse
prettamente tecnico-scientifico-legislativo, di
supporto all’attività di studio e
allevamento
ha un settore espositivo,
legato allo sviluppo di una corretta selezione delle
specie ornitiche domestiche
ha un settore infine
protezionistico, quale contributo a progetti di
protezione e recupero della fauna ornitica selvatica.
L’UIO pubblica un bollettino
trimestrale, Ornitofilia, e collabora con propri
consulenti a riviste specializzate. Collabora, infine,
anche con istituti universitari per progetti di studio
e protezione di specie ornitiche selvatiche e con
centri di recupero fauna.
Il Libro Allevatori Italiani
Il Libro Allevatori Italiani (LAI)
è il registro nazionale degli allevatori di
uccelli domestici tenuto dall’Unione Italiana
Ornitofili e sul quale sono registrati con proprio
numero di matricola (un vero e proprio numero di
pedigrèe) tutti gli iscritti alla federazione.
Lo stesso numero di matricola individuale è
riportato sugli anellini inamovibili di riconoscimento
federali collocati annualmente alla zampetta dei
soggetti allevati e che sono ogni anno di colore
differente.
Il Libro Allevatori Italiani
è un registro ufficiale che ha valenza di
riconoscimento degli allevatori per tutti gli scopi di
legge (CITES compresa). A ogni socio, al momento
dell’iscrizione, viene inviato dalla segreteria
federale il Certificato di Iscrizione al Libro
Allevatori Italiani (LAI).
Il Certificato Genealogico
Ufficiale
Il Certificato Genealogico
Ufficiale non è altro che la versione
“ornitofila” del pedigrèe in uso da
sempre per cani e gatti. Per provare che un esemplare
proviene da una linea di sangue pura occorre infatti un
documento che comprovi che sia discendente per
più generazioni da altrettanti esemplari di
razza pura. È, in parole povere, una carta
d’identità dell’uccello allevato,
che indica i nomi degli avi di linea paterna e materna.
Un documento quindi molto importante, sia perché
permette a chi acquista un soggetto di avere le
garanzie delle qualità selettive del soggetto
stesso sia perché va visto in prospettiva quale
documento attestante (anche nei confronti delle
autorità) la serietà e la
regolarità di chi alleva.
Sul Certificato sono riportati:
a cura dell’UIO i dati
anagrafici dell’allevatore, il numero di
iscrizione al LAI, il numero progressivo di anello e
l’anno
a cura del singolo allevatore i
dati del soggetto (specie/razza e varietà) e
quelli riguardanti i suoi parenterali, per due
generazioni
Ogni singolo Certificato viene
vidimato ufficialmente dall’UIO sin dal momento
della sua consegna. Il Certificato Genealogico
Ufficiale è divenuto operativo nel 2008.
Razze italiane del Canarino
domestico
L’UIO riserva una particolare
attenzione alla valorizzazione e alla promozione delle
razze italiane del Canarino domestico. Attualmente sono
cinque le razze autoctone (Gibber Italicus, Arricciato
Padovano, Arricciato Gigante Italiano, Fiorino, Razza
Capitolina), alcune di antica origine, mentre altre
sono in via di riconoscimento. La selezione e il loro
miglioramento assumono un carattere preminente
nell’attività tecnica della federazione
che ne vuole favorire la conoscenza e la diffusione sia
in Italia che all’estero.