Unione Italiana Ornitofili
NEWS UIO Giugno 2015

Frustate a chi alleva piccioni, per l’Is il loro volo è ‘immorale’

‘O piccione o morte’. Questa, enfatizzando un po’, è la drammatica scelta alla quale sono chiamati gli allevatori del pennuto nel sedicente Stato islamico (Is). Alcuni religiosi che simpatizzano con i terroristi hanno infatti definito ‘haram’ (proibito) questa attività, spiegando che la visione dei genitali degli uccelli mentre volano è offensiva per l’Islam. Chi non rispetterà il decreto - gli allevatori hanno una settimana di tempo per adeguarsi - sarà frustato in pubblico. L’ultimo curioso editto dell’Is è contenuto in un documento ufficiale, diffuso su Twitter e firmato dai leader dell ’autoproclamata provincia dell’Eufrate. Il documento, scritto in arabo, porta il logo dell’Is e si apre con una minaccia, non tanto velata, agli abitanti che allevano piccioni sui tetti delle loro case. “Entro una settimana questo tipo di attività deve cessare - si legge - Chi violerà il decreto rischia una pena che va dalla multa al carcere, fino alla fustigazione ”. Non è la prima volta che i jihadisti dell’Is se la prendono contro chi alleva i poveri piccioni, un hobby abbastanza diffuso in Medio Oriente. Nei mesi scorsi tre ragazzi erano stati uccisi nella provincia di Diyala, nell ’Iraq orientale, perché secondo i sostenitori del ‘califfato’ avevano dedicato troppo tempo ad allevare piccioni sottraendolo alla preghiera.




Palermo: mercato degli uccellatori di ballaro’, blitz LIPU

Domenica 31 maggio, a seguito di un sopralluogo nella piazza di Ballarò, i volontari della Lipu di Palermo hanno constatato la forte ripresa della vendita illegale di fringillidi da parte di uccellatori senza scrupoli che ormai operano a proprio agio e alla luce del sole. Circa 400 tra cardellini, verzellini, verdoni e fanelli, senza contare tutti gli altri canarini e pappagallini. Diverse le gabbie a ricevitore e almeno cinque postazioni per la messa in vendita dei fringillidi. Gran parte degli uccelli era costituita da giovani appena involati, quelli che localmente vengono chiamati “nuvidduna”. “Non è possibile che ancora nel 2015 dobbiamo assistere a tali fenomeni di bracconaggio e vendita illegale alla merc è di tutti!”. “L’ultimo intervento delle Forze dell’Ordine è stato soltanto il 18 gennaio scorso. Questi blitz “occasionali” purtroppo non servono a debellare il fenomeno, bisogna effettuare interventi periodici e mirati al sequestro dei mezzi e alle perquisizioni domiciliari ” Spiega Giovanni Cumbo, Delegato della Lipu di Palermo. “I venditori abusivi di cardellini si sono impossessati della piazza praticando un ’attività ormai tollerata e considerata quasi nella normalità” continua Giovanni Cumbo. “Rinnoviamo l’appello alle Forze dell’Ordine affinchè intervengano al più presto con un presidio costante. Un messaggio rivolto anche ai cittadini di Palermo e a coloro che ogni domenica frequentano il mercato, quello cio è di non comprare i cardellini e tutti gli altri uccelli nella piazza e denunciare tale fenomeno. Il bracconaggio vive anche perch è la gente, seppur in buona fede, continua ad acquistare animali catturati illegalmente, strappati dal loro ambiente naturale e dai loro genitori ”.




Palmira, estinta la colonia di ibis eremita 

L’Ibis eremita orientale, una rarissima specie di uccello avvistata da anni nella regione siriana di Palmira, ora in mano allo Stato islamico (Isis), si è estinto diversi mesi prima l’arrivo dei jihadisti nell’oasi del deserto siriano. Questo contrariamente a quanto affermato alla Bbc nei giorni scorsi da associazioni ambientaliste libanesi, secondo cui la presenza dell ’Isis avrebbe fatto estinguere la colonia degli Ibis a Palmira. Secondo Gianluca Serra, naturalista con una decennale esperienza nella salvaguardia dell ’Ibis nella regione di Palmira, la rara specie di uccello “è scomparsa quest’anno allo stato selvatico in Siria a causa di problemi che nulla hanno a che vedere con la cattura di Palmira da parte di Isis ”. Tra il 2013 e il 2014 sono uno dei sette componenti della colonia di Ibis è tornato a Palmira. “La colonia relitta di sette individui era stata scoperta nel 2002”, racconta Serra parlando con l’ANSA. “Nonostante gli sforzi di protezione nel deserto di Palmira, la colonia è andata calando inesorabilmente a causa della alta mortalità dei giovani lungo la rotta migratoria”. L’ultimo avvistamento di un Ibis a Palmira risale al 2014. “Nell’inverno 2013-14 tre uccelli, inclusa Zenobia, una femmina marcata con trasmettitore satellitare, sono stati avvistati presso il sito di svernamento usuale sull ’altipiano etiope. Ma solo Zenobia è tornata a Palmira nella primavera successiva”, conclude Serra.




Uova stampate in 3D: studio su uccelli ‘parassiti della cova’

Uova stampate in 3D permettono di smascherare gli uccelli impostori che abbandonano le proprie uova nei nidi altrui. A prepararle è stato un gruppo di biologi americani dell’Università di New York. La loro ricerca, pubblicata sulla rivista PeerJ, ha l’obiettivo di studiare i meccanismi con cui gli uccelli riconoscono e respingono le uova dei cosiddetti ‘parassiti della cova’, ovvero dei loro simili che si comportano da veri e propri truffatori, scaricando sugli altri l ’onere dell’allevamento dei propri piccoli. ‘’Gli uccelli reagiscono alle uova dei parassiti in modi molto diversi - spiega l’esperto Don Dearborn del Bates College - e questo solleva molte domande riguardo al mimetismo delle uova, al sistema visivo degli uccelli e alla loro capacit à di contare. Per decenni abbiamo provato a rispondere a queste domande producendo uova artificiali ’‘ con plastica, legno e gesso, ‘’ma questo metodo era lento, impreciso e frustrante. Grazie alla stampante 3D, ora possiamo produrre uova pi ù realistiche e in modo facilmente riproducibile da altri laboratori, cosa che permetter à di fare esperimenti sempre più raffinati’‘. Per rendere queste riproduzioni ancora più fedeli, infatti, i gusci possono essere riempiti con acqua e gel in modo da mimare il peso e le propriet à termodinamiche delle uova. I primi esperimenti hanno già prodotto risultati attendibili. I biologi hanno provato a stampare in 3D le uova del tordo migratore ( Turdus migratorius): alcune di queste, invece che essere colorate di di blu e verde, sono state dipinte di beige per mimare le uova di un piccolo uccello passeriforme noto come vaccaro testabruna ( Molothrus ater), che agisce proprio da parassita della cova. Dopo sei giorni di permanenza nel nido, ecco i risultati: mamma e pap à tordo hanno accettato al 100% le uova dipinte di blue e verde, mentre hanno respinto il 79% delle uova beige che mimavano quelle del parassita, in linea con quanto ottenuto in ricerche precedenti.




Biodiversità: nella UE un uccello su cinque a rischio di estinzione

“Il 18% delle specie di uccelli in Europa, 67 specie su 451, pari a quasi 1 su 5, è minacciato di estinzione. Le specie nella situazione peggiore appartenenti alla categoria pi ù elevata ‘Critically endangered’ (in pericolo critico di estinzione) sono risultate 10, tra cui berta balearica, chiurlottello (che ormai potrebbe essere considerato estinto considerato che l ’ultima segnalazione è del 1999), pavoncella gregaria e zigolo dal collare. Altre 29 specie hanno abbandonato la zona di sicurezza e sono entrate nella lista delle minacciate, tra cui beccaccia di mare, gazza marina, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Ma non mancano le buone notizie: 20 specie hanno migliorato il proprio stato di conservazione, tra cui le italiane moretta tabaccata, occhione, nibbio bruno e grillaio ”. Dopo 3 anni di lavoro, un consorzio guidato da BirdLife International (Lipu in Italia) e finanziato dalla Commissione europea ha pubblicato la nuova Lista rossa europea degli uccelli, la prima finora realizzata e che si va ad affiancare a quella mondiale. La nuova lista segue la metodologia dell ’Iucn, che è riconosciuta come la più autorevole e oggettiva per valutare il rischio di estinzione delle specie. Nel dettaglio, la Lista rossa nei 27 paesi dell ’Unione europea parla di un 18% di specie, su 451 analizzate, minacciate di estinzione. Ossia 82 specie, delle quali 11 sono valutate ‘Minacciate in modo critico’, 16 ‘Minacciate’ e 55 ‘Vulnerabili’. Il 13% invece delle 533 specie analizzate a livello più ampio europeo sono state considerate minacciate, per un totale di 67 specie, 10 delle quali sono state considerate ‘Minacciate in modo critico’ (il livello più elevato). Alcune di queste specie sono piuttosto popolari come ad esempio pavoncella gregaria, zigolo dal collare, chiurlottello e berta balearica ”. Lo studio ha evidenziato che “18 specie risultano ‘Minacciate’ e 39 ‘Vulnerabili’. Tra i trend negativi evidenziati, si nota come “29 specie, rispetto al 2004, sono ora considerate ‘minacciate’ o ‘Quasi Minacciate’ in Europa. In questo elenco sono state inserite tortora selvatica, beccaccia di mare, pulcinella di mare, gazza marina, pispola, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Altre specie che erano state classificate a rischio una decade fa non hanno ancora migliorato il loro status: come l ’avvoltoio capovaccaio e altre specie quali il pagliarolo, la pavoncella, l’aquila anatraia maggiore e la gallina prataiola”. Sono “20 le specie che hanno migliorato il loro status, e che erano state precedentemente considerate minacciate a livello regionale e che sono ora classificate a ‘Minor preoccupazione’ in Europa (sebbene alcune siano ancora globalmente minacciate). Tra queste vi sono alcune specie carismatiche, come il pellicano riccio, la moretta tabaccata, l ’occhione, il nibbio bruno, il grillaio, la poiana codabianca, la sterna zampenere, la strolaga mezzana e l ’otarda. Altre 25 specie sono ancora minacciate in Europa, ma ora hanno un più basso rischio di estinzione rispetto ad una decade fa, e il loro di livello di minaccia è decisamente diminuito. Per esempio, il petrello di Madera e il ciuffolotto delle Azzorre, entrambe precedentemente considerate nella categoria in pericolo critico, sono ora classificate come Minacciate ”. Questo report contiene statistiche preoccupanti - sottolinea Karmenu Vella, Commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca - ma dimostra il valore di azioni bene indirizzate alla protezione della biodiversit à, dalla quale dipendiamo sia dal punto di vista economico che sociale grazie ai servizi che ci offrono. Il nostro compito è di trovare modi di capitalizzare su questi successi e replicarli ad altre aree. Ma questi successi sono anche input preziosi per l ’attuale fase di Fitness Check: l’Europa deve avere una legislazione sulla natura adatta agli obiettivi che ci si propone ”. Ivan Ramirez, capo della Conservazione a BirdLife International aggiunge: “E’ importante e stimolante che dalla Lista rossa emerga come molte specie oggetto di progetti di conservazione e supportate dalle direttive europee e dai programmi Life stiano recuperando terreno. Ma è altrettanto scioccante vedere come molte specie fino a ieri comuni ora siano diventate minacciate. È terribile pensare che nel mondo potrebbero scomparire pulcinella di mare, tortore selvatiche e pavoncelle ”.




Uccelli gridano ‘al lupo’ per spaventare predatori

Il beccospino bruno, tra gli uccelli più piccoli dell’Australia, ha imparato a fare le imitazioni per difendere il suo nido dai predatori. All ’avvicinarsi di una cornacchia inizia a gridare “al lupo” - o meglio “al falco” - lanciando il segnale d’allarme per l’arrivo del rapace nella ‘lingua’ dei pettirossi, delle roselle e di altri volatili. In questo modo la cornacchia, spaventata, si blocca quel tanto che basta da dare il tempo ai piccoli di beccospino di mettersi al riparo. La scoperta si deve ai ricercatori dell ’Australian National University, secondo cui questo è il primo studio a dimostrare che gli uccelli usano il mimetismo vocale per spaventare i predatori. “Non è un’imitazione perfetta, ma è sufficiente a ingannare il predatore”. A insidiare l’uccellino, che pesa appena 7 grammi, è in primo luogo la cornacchia sibilante bianca e nera. “È 40 volte più grande del beccospino e può mangiare sia i nidiacei che gli individui adulti”, spiegano gli esperti. Lo studio ha scoperto che, se il beccospino imita l’allerta falco di altre specie, la cornacchia si distrae per circa 16 secondi, abbastanza da consentire la fuga o la ricerca di un riparo. Quando invece il beccospino lancia l ’allarme nella sua ‘lingua’, la distrazione della cornacchia dura la metà del tempo, riducendo le possibilità di sfuggire all’attacco.




In Italia l’unico pulcino d’avvoltoio reale indiano d’Europa

A un mese e mezzo di età pesa un chilo ed è perfettamente sano: è Kaziranga, l’unico pulcino di avvoltoio reale indiano nato in Europa negli ultimi vent’anni, solitario rappresentante di una specie inserita nella lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) come “criticamente minacciata”. Il suo uovo era stato deposto al parco Natura Viva di Bussolengo (Verona) il 26 febbraio e si è schiuso il 21 aprile, dopo 54 giorni di cova e incubazione. Solo ora i veterinari lo hanno decretato fuori. “In tutto il continente asiatico, gli esemplari di avvoltoio reale indiano sono ridotti a 10.000 unit à e, a partire dal 1990, il tasso di estinzione ha superato il 91%. Questo dà l’idea di quanto sia prezioso questo rarissimo pulcino”, afferma Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva. Il processo di scomparsa della specie vede sul banco degli imputati l ’uomo, a causa della produzione farmaceutica di un antinfiammatorio usato sugli animali d ’allevamento: il diclofenac. “L’avvoltoio reale indiano è un necrofago, si nutre cioè di animali morti”, spiega Avesani Zaborra. “Il diclofenac, con il quale viene tuttora trattato il bestiame, decreta la morte per avvelenamento degli avvoltoi che si nutrono dei loro cadaveri ”. Anche per questo il piccolo Kaziranga, che porta il nome del più famoso parco nazionale indiano dove un tempo questi uccelli volavano liberi, è destinato a rappresentare una speranza per l’intera specie.




Aosta, gufo reale in gabbia troppo piccola: condannato allevatore

Accusato di abbandono di animale, un allevatore aostano, Salvatore Lanatà, è stato condannato dal tribunale di Aosta a una multa di 1.200 euro per aver tenuto un gufo reale in una gabbia troppo piccola e per questo giudicata non idonea. Il giudice ha anche disposto la confisca dell ’animale che sarà affidato al Centro regionale per la fauna selvatica.




Firenze, sfrutta pappagallo con le ali tagliate: denunciato

Le guardie zoofile dell’Enpa hanno sequestrato un pappagallo che, a scopo di accattonaggio, un napoletano usava per convincere i passanti a dare soldi, in particolare facendo ‘scegliere’ all’animale una schedina del Lotto da giocare. Qualche giorno fa ad alcune guardie zoofile in servizio in via Ricasoli per la prevenzione dell ’accattonaggio con animali, si presentava un uomo che mostrava loro una scatola di cartone con dentro un pappagallino di colore giallo e verde: a sua richiesta l ’animale scendeva dal trespolo e sfilava una schedina precompilata come futura vincita al Lotto. A questo punto gli agenti zoofili si qualificavano e chiedevano alla persona di verificare per quale motivo il pappagallo non volava; lo stesso si giustificava dicendo che l ’animale era addestrato. Dall’accertamento effettuato, invece, veniva accertato che il pappagallo aveva le ali remiganti abilmente tagliate allo scopo di impedirgli il volo. Il proprietario del pappagallo, residente a Napoli, veniva identificato e denunciato per maltrattamento agli animali con il conseguente sequestro penale dell ’animale, poi affidato all’Enpa per le prime cure.




Tra cinque anni mappa completa del genoma degli uccelli

Mappare il genoma di tutte le specie di uccelli esistenti entro i prossimi cinque anni: è questo l’ambizioso programma dell’Avian Phylogenomics Consortium, che ne dà notizia sulle pagine di Nature. Il progetto B10K (Bird 10.000 genomes) sarà il primo a tentare di sequenziare il genoma di tutte le specie viventi di una classe vertebrati e si basa sul successo di un precedente programma, che si è concluso alla fine dello scorso anno. Con quella ricerca, che ha portato a termine il sequenziamento del genoma di 48 specie, il consorzio ha dimostrato che è possibile realizzare il sequenziamento su larga scala di molte specie di una classe di vertebrati, risolvendo gran parte della controversa storia filogenetica degli uccelli moderni. I nuovi dati permetteranno di completare in dettaglio “l’albero della vita” della classe, fornendo inoltre informazioni utili anche in altri ambiti. Gli uccelli, infatti, sono molto usati come modelli per gli studi sulla genetica delle popolazioni, la neurobiologia, lo sviluppo e la conservazione degli animali. In particolare, lo studio migliorer à la comprensione dei rapporti fra geni, tratti morfologici, fisiologici, ecologici e comportamentali di tutte le specie: un tipo di rapporti molto difficile da studiare in altri animali, ma di grande interesse per molte discipline, dalla biologia, all ’ecologia fino alla medicina. Con circa 10.500 specie viventi, suddivise in 34 ordini, 240 famiglie e 2250 generi, gli uccelli sono la classe di vertebrati terrestri pi ù ampia, con specie diffuse nella stragrande maggioranza dei biomi terrestri e acquatici del pianeta. Non a caso, fu proprio la straordinaria variet à di fringuelli delle Galapagos scoperti durante il viaggio del HMS Beagle a dare al pensiero di Darwin un impulso decisivo per l ’elaborazione della teoria dell’evoluzione, al cui sviluppo contribuirono poi i suoi studi sui piccioni domestici. Lo studio degli uccelli ha avuto un ruolo decisivo anche nell ’elaborazione della biogeografia di Alfred Russel Wallace, nella cosiddetta sintesi moderna di Ernst Mayr della teoria dell ’evoluzione, nella biogeografia insulare di Robert MacArthur e E.O. Wilson, nell’etologia di Konrad Lorenz e Nikolaas Tinbergen, e nella teoria della parentela di W.D. Hamilton.




Due cicogne morte in Calabria, Lipu sospetta avvelenamento

Due esemplari morti di cicogna bianca sono stati trovati nella zona di Corigliano Calabro. A darne notizia è la Lipu di Rende, che da anni controlla i nidi. I due animali erano a circa 100 metri dal nido. “Sospettiamo si tratti di due casi di avvelenamento“, hanno dichiarato i responsabili della Lipu recatisi sul posto. Le cause della morte saranno accertate con apposite analisi. In Calabria la specie è attualmente presente con 18 coppie tra le province di Cosenza e Crotone.




Il Regno Unito ha il suo uccello nazionale: il pettirosso

Gli Stati Uniti hanno l’aquila, la Svezia il merlo, la Francia il gallo e ora anche il Regno Unito ha il suo uccello nazionale: è il pettirosso, scelto dai cittadini britannici per il suo spiccato senso territoriale nell ’ambito del “National Bird Vote” indetto dall’ornitologo David Lindo, che ora ne chiederà il riconoscimento ufficiale al governo di Londra. Sull’argomento si sono espressi 224mila britannici votando online ma anche nelle scuole o per posta. Il pettirosso ha conquistato il 34% delle preferenze, riuscendo ad avere la meglio su altri uccelli molto familiari ai britannici. Come il barbagianni (arrivato secondo col 12%) e il merlo (11% delle preferenze). Secondo Lindo i britannici hanno scelto il pettirosso perch é rispecchia in alcune sue caratteristiche una mentalità tipica di chi vive su un’isola: sembra un animale “socievole”, piccolo e innocuo ma può diventare molto aggressivo nei confronti degli altri uccelli quando si tratta di conquistare cibo e territorio. Il pettirosso è stato selezionato insieme ad altri nove uccelli da una lista di 60 in una votazione preliminare. Poi a marzo tra i primi dieci si è aperto un “ballottaggio”, poi chiuso il giorno delle elezioni generali britanniche, il 7 maggio. Tra gli altri aspiranti al titolo di “national bird” c’erano lo scricciolo, il nibbio reale e il martin pescatore - rispettivamente al quarto, quinto e sesto posto. Completano la classifica il cigno reale, la cinciarella, l ’albanella reale e la pulcinella di mare.




Primati e corvidi: simili pur se diversi

Le notevoli capacità dei corvidi di discriminare fra quantità discrete (o numeriche) diverse sono dovute a meccanismi neuronali di elaborazione delle informazioni estremamente simili a quelli dei primati, anche se si sono evoluti in modo del tutto indipendente nei due tipi di animali. La scoperta di questo interessante caso di convergenza evolutiva che non riguarda una struttura anatomica ma una funzione mentale, è di Helen M. Ditz e Andreas Nieder, neurobiologi dell’Università di Tübingen, in Germania, che – come illustrano su Proceedings of the National Academy of Sciences - hanno identificato per la prima volta  i correlati neuronali delle rappresentazioni delle quantità numeriche in animali diversi dai primati. Nei primati la competenza numerica è gestita da centri neuronali che si trovano nella neocorteccia prefrontale e parietale posteriore, caratterizzata da una complessa struttura a sei strati. Ma nel cervello degli uccelli la neocorteccia non c ’è: nei mammiferi iniziò a svilupparsi solo dopo la separazione della loro linea filogenetica da quella degli uccelli, avvenuta circa 300 milioni di anni fa. Ditz e Nieder hanno preso in esame una regione del cervello degli uccelli che non esiste nei mammiferi ma che sembra assolvere gli stessi compiti della neocorteccia, ossia il pensiero associativo di alto livello: il cosiddetto nidopallio caudolaterale. I ricercatori hanno inserito nel cervello di due corvidi ( Corvus corone corone) alcuni minuscoli elettrodi che hanno permesso di monitorare l’attività di piccoli gruppi di neuroni mentre gli uccelli erano impegnati a svolgere dei compiti di riconoscimento numerico. Dovendo scegliere fra due gruppi di oggetti, per esempio, via via che il numero di elementi di due gruppi aumenta, perch é un primate o un corvide riesca a capire quale dei due gruppi è più grande, la differenza nel numero di oggetti in ciascuno di essi deve aumentare molto di pi ù rapidamente. Confrontando i dati comportamentali con quelli delle registrazioni neurobiologiche, i ricercatori hanno stabilito che i modelli di attivazione dei neuroni dei due esemplari erano del tutto simili a quelli dei primati e che cambiavano in modo simile di fronte a problemi di riconoscimento numerico di difficolt à crescente. Ciò indica che la rappresentazione mentale delle quantità - o, per dirlo in termini neurobiologici, lo schema di attivazione dei neuroni per la  codifica delle quantità - usata da entrambi i tipi di animali è logaritmico: in altre parole, immaginando di disporre i numeri su una “retta numerica mentale”, i numeri non sono collocati a distanze sempre uguali, ma sono sempre più vicini via via che il loro valore cresce.  Questi risultati, scrivono Ditz e Nieder, suggeriscono che negli uccelli e nei primati le rappresentazioni numeriche e sensoriali condividano gli stessi meccanismi fondamentali e lo stesso schema di codifica delle quantit à. Secondo i ricercatori, questa convergenza evolutiva verso uno stesso tipo di codifica delle quantit à suggerisce che esso sia  più efficiente rispetto ad altri tipi di codifica (per esempio una codifica lineare), almeno dal punto di vista delle necessit à di efficienza di un animale alle prese con problemi di sopravvivenza.




Grosseto, mendicava con un pappagallo: denunciato

Aveva tagliato le ali ad un pappagallino e girava per il centro storico di Grosseto con l ’animale in una scatola per chiedere l’elemosina. Il giovane è stato denunciato per maltrattamento e lesioni di animali dopo un controllo della guardia di finanza. Il pappagallino, un esemplare maschio all ’apparenza di due/tre anni, era infatti completamente privo delle penne primarie e remiganti secondarie, probabilmente strappate, per evitare che volasse. Gli agenti della Guardia di Finanza hanno provveduto al sequestro immediato dell ’animale, affidandolo ai volontari della sezione regionale della Lac Toscana. Si tratta del secondo caso in pochi giorni: un ragazzo napoletano era stato denunciato a Firenze per aver fatto accattonaggio con altro pappagallino con le ali tagliate. Il ragazzo, per convincere i passanti a dare soldi, faceva ‘scegliere’ all’animale una schedina del Lotto da giocare.




Birdwatching, così pc e app identificano le specie

Il birdwatching non sarà più lo stesso grazie all’ausilio di applicazioni per lo smartphone e di software per il riconoscimento delle immagini a disposizione degli amanti della natura. Dopo aver creato un ’app che con pochi passaggi aiuta a identificare le specie di uccelli, il Cornell Lab of Ornithology ha sviluppato con Visipedia Research Project un programma per pc in grado di riconoscere da fotografie 400 delle specie pi ù comuni di Usa e Canada. Il software si chiama “Merlin Bird Photo ID” ed è disponibile gratuitamente su AllAboutBird.org/photoID con la versione beta, da testare. Presentato nei giorni scorsi a Boston, il programma riesce a individuare la specie corretta di uccello “nei primi tre risultati per circa il 90% delle volte ed è concepito per migliorare ma man mano che le persone lo utilizzano”, spiega in una nota Jessie Barry del Cornell Lab of Ornithology. “È un risultato stupefacente - aggiunge - considerando che la comunità specializzata in ‘computer vision’ ha cominciato a lavorare alla sfida dell’identificazione degli uccelli solo pochi anni fa”. Per provare il sistema (che per ora funziona con le specie degli Stati Uniti e del Canada) basta caricare la foto scattata durante un ’esplorazione nella natura e specificare dove è stata presa. Per dare indicazioni a Merlin si traccia col mouse un riquadro intorno all ’esemplare e si indicano con dei click occhi, coda e becco. Il programma fa il resto. L ’obiettivo dei ricercatori è di integrare questo motore di ricerca grafico altamente specializzato nell’applicazione Merlin Bird ID che è già disponibile per iPhone e telefoni Android e che aiuta gli utenti a identificare gli uccelli osservati con risposte a cinque semplici domande.




Volo sula monitorato in tempo reale grazie a rete 3G

Per la prima volta un gruppo di ricercatori britannici è riuscito a tracciare in tempo reale le grandi distanze di volo che le sule affrontano per cercare il cibo da portare ai loro piccoli, grazie ad una serie di dispositivi GPS posizionati sulla coda di questi volatili. Il percorso viene monitorato utilizzando la rete mobile 3G, a cui questi dispositivi si connettono automaticamente. I dati raccolti - si possono anche vedere su un sito - permettono di seguire il volo di questi uccelli marini nel canale della Manica dai nidi di Alderney, una delle isole del Canale. I ricercatori hanno scoperto che i viaggi possono essere davvero impegnativi: i dispositivi hanno rivelato una battuta di pesca che ha coperto in totale oltre 800 km lungo il canale della Manica; una sula è arrivata persino fino all’estuario del Tamigi. Secondo i ricercatori (la ricerca è stata condotta dal Alderney Wildlife Trust, il British Trust for Ornithology e l ’università di Liverpool) le informazioni raccolte saranno utili per verificare l’impatto sulla fauna di infrastrutture off-shore, come ad esempio i parchi eolici.




Brasile, protesi alla zampa per un fenicottero infortunato allo zoo

Un fenicottero rosa in Brasile ha ottenuto una nuova zampa artificiale. Gli addetti di un giardino zoologico nel sud-est del Brasile sostengono che per la prima volta è stata impiantata una protesi alla zampa per un fenicottero. L’esemplare cileno di 6 anni si era fratturato la zampa sinistra il mese scorso allo zoo di Sorocaba. Le è stata parzialmente amputata per fermare l’infezione che avrebbe potuto uccidere il volatile. Il veterinario Andre Costa ha eseguito l ’intervento e crede che il fenicottero non sarebbe potuto sopravvivere con una sola zampa. Il medico ha deciso di attaccare la zampa artificiale per prova. L ’arto in carbonio è stato donato da un produttore di protesi locale. In pochi giorni, il fenicottero sembra essersi ripreso e riesce a stare in posizione eretta.




Poliziotti salvano cucciolo di gabbiano a Roma

Storia a lieto fine in via Casalmonferrato, zona San Giovanni, a Roma. I poliziotti del commissariato di San Giovanni hanno salvato un cucciolo di gabbiano caduto dal suo nido sul marciapiede. L ’animale non era ancora in grado di volare e, ferito a una zampa, stava per essere investito dalle auto di passaggio ma è stato tratto in salvo appena in tempo da una donna che è riuscita a fermare le vetture. A quel punto sono intervenuti gli agenti del commissariato che si trova a pochi metri di distanza da dove è avvenuto il fatto. Il cucciolo di gabbiano è stato raccolto da un poliziotto che lo ha poi affidato a un’associazione a Garbatella che collabora con il servizio “Recupero fauna” del Corpo Forestale dello Stato. «Dopo le cure, verrà rimesso in libertà», hanno dichiarato i volontari. Uno scatolone ha fatto da “cuccia da trasporto”. Prima dell’intervento, il giovane gabbiano si era raccolto in posizione di difesa, ormai rassegnato a una sventata brutta fine.




Allarme natura, appello LIPU all’UE: “salvate uccelli, piante e habitat”

La Lipu lancia l’allarme natura: ci è rimasto davvero poco tempo. Gli animali, le piante e gli habitat più preziosi del continente sono in pericolo. C’è infatti il rischio che le norme europee di protezione siano modificate. Molto dipender à dall’esito della consultazione pubblica, aperta fino al 24 luglio, che la commissione europea ha promosso per verificare se l ’attuale quadro normativo è proporzionato e idoneo allo scopo e se produce i risultati attesi. Il 24 luglio ci giochiamo oltre trent’anni di conquiste a difesa dell’ambiente, segnala la Lipu. La Commissione europea, ricorda l’associazione, ci chiede se pensiamo che la natura sia importante, se sia giusto o meno difenderla. Il nostro parere pu ò fare la differenza, ma il momento di agire è ora. Dobbiamo partecipare alla consultazione, chiedere che le direttive per la natura siano rispettate e applicate, non indebolite. Leggi e sottoscrivi il questionario dell ’Unione Europea a cui hanno già risposto gli esperti. Poi inserisci i tuoi dati personali nel modulo a questo link e clicca su “invia ora” per sottoscrivere il questionario e mandare il tuo messaggio ai rappresentanti della Commissione europea. Salva la natura: ecco in sintesi l ’appello. Le Direttive europee Uccelli e Habitat sono una raccolta di regole fondamentali che costituiscono il cuore della politica comunitaria a difesa della natura e il riferimento fondamentale per tutti i Paesi dell ’Unione Europea. Le Direttive stabiliscono le misure per la conservazione degli uccelli, degli animali selvatici e dei loro meravigliosi habitat, e permettono la realizzazione di importantissimi progetti internazionali a difesa della natura. Nel 1979, la Comunit à Europea emana la Direttiva Uccelli. È la prima legge europea che riguarda la protezione della natura e ha lo scopo di tutelare gli uccelli selvatici su tutto il territorio europeo. Nel 1992, poi, viene approvata la Direttiva Habitat, che ha lo scopo di proteggere la biodiversit à in Europa attraverso la conservazione degli habitat naturali. Nello stesso anno, in Italia è approvata la legge 157, che anche grazie alle norme europee finalmente regolamenta in modo rigoroso la caccia nel nostro Paese. Ancora, nel 2007, un decreto emanato dal Ministero dell ’Ambiente prevede le misure di conservazione per le Zone di protezione speciale, le aree pi ù importanti italiane per la conservazione degli uccelli, in attuazione della Direttiva Uccelli. E l ’anno dopo finalmente anche in Italia si realizza la rete Natura 2000, nata proprio grazie alle Direttive Uccelli e Habitat. Vengono designate circa 600 Zone di protezione speciale per gli uccelli e circa 2300 Siti di importanza comunitaria, essenziali per la sopravvivenza di animali, piante e habitat particolari. Oggi queste aree sono ancora pi ù numerose. Nel 2010, poi, nel nostro Paese, sulla base della Direttiva Uccelli, vengono previste nuove misure di limitazione della caccia e di protezione degli uccelli migratori e delle specie pi ù a rischio. Anche l’uso scorretto delle deroghe di caccia ai piccoli uccelli, che provoca ogni anno l ’abbattimento di centinaia di migliaia di animali, è finalmente stoppato. Ad oggi, grazie alla Direttiva Habitat, sono stati realizzati numerosi progetti che hanno permesso di salvare habitat e specie in pericolo di estinzione. Dalla realizzazione di corridoi ecologici per la protezione di anfibi, ricci, faine e altri mammiferi alla lotta al bracconaggio nel Mediterraneo alla gestione delle aree protette a livello comunitario, ricorda la Lipu. Senza le Direttive, insomma, la natura italiana ed europea sarebbe distrutta.




Milano, pavone a spasso in periferia

Un pavone, forse scappato da un giardino, a spasso per la strada in via Airaghi, alla periferia di Milano. Fortunatamente per lui la via era praticamente deserta, complice il weekend estivo, e le poche auto che ha incrociato hanno avuto tutto il tempo di evitarlo.




Ferrara, moschicida nell’acqua: allevamento di galline sequestrato

L’Unità operativa attività veterinarie ha eseguito il sequestro sanitario cautelativo di un allevamento di galline nel Comune di Codigoro, localit à Ca’ Foscari (Ferrara), per il ritrovamento nell’acqua per gli animali di un prodotto moschicida. Venerdì 26 giugno scorso un veterinario e un tecnico della prevenzione hanno fatto un intervento di campionamento dell ’acqua destinata agli animali, in un allevamento di galline ovaiole. Nel corso del sopralluogo programmato è emerso che, dal giorno precedente, nell’acqua sarebbe stato somministrato il prodotto. Per questo motivo, in accordo con il Servizio veterinario regionale e l ’Istituto zooprofilattico, è stata prescritta l’immediata cessazione della somministrazione dell’acqua e disposto il sequestro dell’allevamento e delle uova, procedendo ad accertamenti per la ricerca di pesticidi. Il provvedimento sar à mantenuto fino all’esito dei campionamenti, mentre le uova prodotte nella giornata precedente l’intervento sono state rintracciate, segnalando il caso al Servizio veterinario territorialmente competente, sullo stabilimento di confezionamento delle uova.